Giorno 267-281: Zapping tra stati! Paraguay, Argentina, Brasile
Il viaggio lo abbiamo sempre pensato come "arriviamo in Bolivia e poi da lì decidiamo a seconda di quanto tempo ci rimane" quindi eccoci, è arrivata l'ora!
Verso la fine della nostra permanenza in Bolivia abbiamo fatto due conti di tempistiche e buttato giù un piano indicativo, scelto quando tornare a casa e quindi la città sud americana con il volo più conveniente. È nero su bianco! Ora non ci resta che gestire il tempo rimanente avendo un'idea più o meno vaga di dove passare. Iniziamo scendendo verso il confine sud per entrare in Argentina per poi virare più avanti sul Paraguay! Ciao Bolivia, arrivederci!
ENTRIAMO IN ARGENTINA!
Quindi, Argentina! Non sappiamo nulla di questa parte nord perché tutti viaggiano soprattutto in Patagonia, nella parte sud, di conseguenza non abbiamo particolari aspettative su questa zona, ancora pieni di meraviglia boliviana negli occhi. In realtà veniamo presto smentiti! Ma andiamo con ordine.
La situazione politica in Argentina è sempre stata particolare, sempre sul filo della bancarotta. Di recente poi ha cambiato presidente, ora c'è quello che ha fatto campagna con la motosega in mano e prendendo a mazzate modellini di ministeri che vuole chiudere, insomma un Giordano che ce l'ha fatta! Sappiamo anche che l'inflazione è alta ma ci siamo presto resi conto che il concetto di inflazione alta letto sugli articoli non rende molto finché non lo si tocca con mano.
La prima cosa che facciamo prima di entrare è ritirare molti Bolivianos (la valuta boliviana appunto) per cambiarli in Pesos argentini, avendo letto in giro che troveremo problemi di contanti. Prima cosa che si legge sempre dell'inflazione: la moneta vale poco. Quando andiamo a cambiare i soldi (stiamo parlando di 200€, non 2 miliardi) ci vengono date enormi mazzette di banconote che servirebbe uno zainetto solo per quelle, magari la classica valigetta nera dei film! Non ci piace andare in giro con troppo contante ma niente, dovremo abituarci.
Altra cosa che ci avevano detto è che i confini con l'Argentina sono organizzati un po' a caso. Tra i due stati c'è un ponte, ci incamminiamo e a un certo punto siamo al parcheggio dei bus dall'altra parte. Nessuno ci ha fermato da entrambi i lati! Torniamo indietro e un container che avevamo scambiato per una baracca è in realtà "l'ufficio". Non si capisce di quale stato sia parte, prende il passaporto, non mette nessun timbro e ce lo ridà. Capiamo poi che quello è l'ingresso dell'Argentina, la quale non mette timbri a quanto pare, e che abbiamo saltato l'uscita dalla Bolivia perché l'edificio era nascosto dagli alberi. Torniamo indietro e ripassiamo di nuovo il ponte per ottenere il timbro di uscita, alla fine abbiamo entrata e uscita con orari non corrispondenti ma tanto non frega niente a nessuno, saremmo potuti passare agilmente senza controlli né timbri!
A posto così! Andiamo alla stazione dei bus per raggiungere il paesino che abbiamo selezionato e il biglietto costa molto più che negli altri stati sudamericani a parità di ore di viaggio, ma l'inflazione non doveva favorire noi ricchi europei con i prezzi? Per pagarlo dobbiamo contare tipo 30 banconote, una minimazzetta, se è sempre così la nostra valigetta avrà vita breve!
PRIME TAPPE: HUMAHUACA E PURMAMARCA
La prima tappa si chiama Humahuaca. L'abbiamo scelta perché nelle immediate vicinanze c'è una montagna chiamata Hornocal o "dei 14 colori". Pensando sia un nome solo per attirare attenzione ci andiamo senza entusiasmo ma invece scopriamo una vista spettacolare, coloratissima, decine di colori, altro che 14! Una fermata assolutamente inaspettata da questo punto di vista ma d'altronde siamo vicini alla Bolivia e quindi la bellezza sarà filtrata per osmosi attraverso il confine!
Da qui in poi, semplicemente passando sulla strada è possibile anmirare tantissimi ammassi rocciosi multicolori, tutta l'area è una gioia per gli occhi! Tra i vari paesini scegliamo come prossima meta Purmamarca che, oltre ad avere proprio dietro al paese un trekking breve in mezzo a montagne con sfumature mai viste, ha a poca distanza un Salar simile a quello boliviano! Incredibile, mai sentito prima. Andiamo e troviamo una distesa molto grande parzialmente ricoperta d'acqua con il suo effetto specchio e la sua vista assurda proprio da Salar, anche se più piccolo di quello boliviano! Questa area è tutta una sorpresa!
ARRIVO A SALTA
Decisamente più soddisfatti di quanto avremmo pensato arriviamo a Salta, città non particolarmente degna di nota dalla quale dobbiamo decidere che direzione prendere. Ci fermiamo un paio di giorni per riordinare le idee e ci scontriamo di nuovo con i problemi di inflazione. Stiamo finendo i contanti perché pochi posti accettano la carta oppure per usarla chiedono percentuali in più decisamente eccessive (dal 10% al 20% in più così a caso) e dobbiamo quindi procurarcene altri. Ritirare è fuori discussione. Intanto è difficile trovare bancomat che abbiano soldi, i pochi attivi hanno file lunghissime e quando abbiamo provato ci era permesso di ritirare massimo l'equivalente di 20€ con una tassa di 10€. Fuori di testa. Inoltre cambiano valuta di altri stati sudamericani con tassi altissimi, insomma siamo stati costretti a mettere mano a qualche euro (il quale viene cambiato con tassi ottimi, anzi addirittura con valori superiori rispetto a quelli riportati su internet quindi in pratica ci stavano regalando soldi boh) che ci portiamo fin dall'inizio proprio per casi come questi.
Un'altra cosa abbastanza impressionante è la differenza di prezzo delle cose rispetto a pochi mesi fa. Su Google Maps ci sono spesso le recensioni dei ristoranti con menu allegato. In alcuni casi rispetto semplicemente a un anno fa i prezzi sono letteralmente esplosi, stiamo parlando di aumenti di 30 volte. Ad esempio un locale che fa buffet ora costa 9000 pesos (circa 9€), un anno fa ne costava 300 pesos. Allucinante! A un certo punto parliamo con un taxista che ci dice che con il nuovo presidente le cose vanno molto bene perché *solito discorso populista sui migranti e sulle promesse di tagliare le tasse*. Poi dice che "i prezzi negli ultimi mesi sono impazziti ma finalmente c'è lui". Gli chiediamo se anche il suo stipendio sia aumentato molto e "no, è rimasto lo stesso". Insomma il classico "ci pisciano in testa e ci dicono che piove" in salsa Argentina! In particolare l'argomento dei migranti va molto di moda anche qui, una signora emigrata negli USA trenta anni fa si lamentava che ora ci sono troppi immigrati argentini. Ha senso!
Insomma esperienza speciale a Salta! Ciliegina sulla torta mentre compriamo il bus notturno per la prossima meta ci chiedono un prezzo assolutamente irragionevole e volevano metterci pure il rincaro carta, abbiamo dovuto contrattare per farci togliere almeno quello. Non bene!
Beh, a questi problemi ci penseremo quando torneremo in Argentina, ora andiamo in Paraguay!
INGRESSO IN PARAGUAY, ASUNCION
Il viaggio notturno è tranquillo, quasi ci siamo solo noi, con quello che costa il bus! Una volta arrivati la mattina successiva nella ridente Clorinda vicino al confine ci incamminiamo verso l'ennesimo ponte che passa sopra il solito fiume che separa i due stati, questa volta facendo attenzione a non saltare nessun edificio di controllo, ed entriamo nel nostro stato numero 22!
Vicino al confine c'è proprio la capitale, Asuncion, che ci accoglie con nuvole e pioggia. Perlomeno ormai siamo tornati quasi al livello del mare e ricomincia a fare caldo, finalmente! Realizziamo solo ora che abbiamo abbandonato le altitudini elevate perché dopo una lunga camminata con gli zaini non siamo troppo stanchi, evviva l'ossigeno!
A EST A CIUDAD DEL ESTE!
Asuncion non merita particolare menzione. Ha la solita piazza con la solita chiesa, niente di particolare. Pare che abbia un milione di abitanti ma l'impressione non è assolutamente quella. Decidiamo di stare giusto un paio di giorni per poi dirigerci verso Ciudad del Este (che ovviamente è la città più a est del paese). Attraversiamo tutto il Paraguay in orizzontale per ammirare il suo panorama piuttosto piatto e non particolarmente abitato, sono solo tre le città degne di questo nome! Arrivati a Ciudad del Este alloggiamo in quello che è all'unanimità l'ostello peggiore dell'intero viaggio, era un po' che non sbagliavamo nella scelta, speriamo sia l'ultimo errore!
Questa città è molto vicina al confine, è quindi comoda per visitare le famose cascate Iguazú che sono a poca distanza, divise tra Argentina e Brasile! Prima di sconfinare ci fermiamo un paio di giorni. Uno lo usiamo per visitare la centrale idroelettrica di Itaipú, a metà tra Paraguay e Brasile, la seconda più grande al mondo e la prima per potenza prodotta (l'altra, cinese, è più grande ma produce energia solo nei mesi caldi perché si congela il fiume). Molto interessante, considerata una delle meraviglie ingegneristiche del mondo (tra l'altro costruita anche da italiani!), produce il 90% dell'energia del Paraguay e il 20% di quella del Brasile, cifre da capogiro.
Il secondo giorno lo passiamo tappati in ostello perché viene giù talmente tanta di quell'acqua che serve letteralmente la barca per andare in giro, fiumi in piena scorrono al posto della strada! Proprio quando abbiamo l'ostello di m***a, ottimo tempismo!
LE CASCATE IGUAZÚ
Il giorno dopo splende il sole, si và! Come prima cosa attraversiamo il confine con il Brasile per andare a Foz do Iguaçu. Qui ci distraiamo e rischiamo di nuovo di passare il confine senza controlli. Siamo sul bus e abbiamo dato per scontato che si fermasse per far scendere la gente per i controlli ma no! Quando ci accorgiamo che abbiamo passato i checkpoint siamo praticamente già in Brasile e dobbiamo fermare l'autista che si è mostrato anche infastidito alla nostra richiesta. A quanto pare nessuno si era posto il problema! Dobbiamo rifarci la strada indietro a piedi e di nuovo abbiamo gli orari di ingresso e uscita non corrispondenti, vabè!
Una volta sistemata la burocrazia (più avanti rientreremo in Brasile quindi non possiamo avere ingressi o uscite non giustificate) molliamo i bagagli e andiamo subito alle cascate. Come ho detto sono divise tra Argentina e Brasile, nel senso che il confine è segnato da un fiume e le cascate si sviluppano su entrambe le sponde. Il lato brasiliano consiste in una passerella che permette di avere un bel colpo d'occhio sulla maggior parte del sistema di cascate (che è sull'altra sponda del fiume, quindi in Argentina) e finisce con una spettacolare piattaforma a picco su una cascata, molto adrenalinico, ci siamo fatti letteralmente la doccia! Molto emozionante vederle dal vivo! Concludiamo la giornata al vicino Parque das Aves dove si possono amminare pennuti e pollastri di tutti i tipi tenuti in gabbie enormi nelle quali si può camminare, molto figo! Bellissimi i tucani e i pappagalli!
Il giorno dopo sconfiniamo di nuovo in Argentina e questa volta non ci fregano, avvertiamo l'autista del bus dieci volte fino a farci insultare ma almeno si ferma per farci mettere i timbri! Molliamo i bagagli a Puerto Iguazu e ripartiamo per le cascate sull'altro lato. Questa volta la passerella corre sopra tutto il sistema principale di cascate, carino ma meno spettacolare. Purtroppo la passerella più adrenalinica di questo lato è crollata qualche mese fa e non l'hanno ancora ricostruita, naturalmente il biglietto costa uguale!
RITORNO IN PARAGUAY, ENCARNACION
Quindi esperienza cascate molto interessante ma è già tempo di rispostarci, non ci piace molto rimanere in cittadine piccole! Prendiamo un bus lungo che costeggia il confine paraguayano fino a Posadas e da lì rientriamo in Paraguay per l'ultima tappa, Encarnacion! Giuro che tutti questi passaggi hanno geograficamente senso per minimizzare le ore di bus, anche se nel giro di tre giorni abbiamo passato quattro confini!
Encarnacion è una delle tre città degne di questo nome in Paraguay, l'ultima che visiteremo! Così a primo impatto ci piace, è piena di palestre, negozi di sport, gente che si allena! Se c'è una cosa che ci manca della nostra quotidianità è proprio la palestra, ma come fa la gente a vivere così senza allenarsi?? Qui beviamo il miglior cappuccino del viaggio ma forse ormai ci siamo dimenticati del "vero" gusto!
In zona c'è l'unico sito UNESCO dello stato, online segnalato come il meno visitato del mondo, fantastico! Si tratta di rovine di edifici del 1700 appartenenti a missioni gesuite, ovvero a insediamenti spagnoli creati per indottrinare gli indigeni con il cattolicesimo. Carino ma sicuramente non imperdibile. Il Paraguay non è esattamente una meta che consiglieremmo, è mal collegata a tutto e non varrebbe spenderci le poche ferie estive che avremmo normalmente, infatti tutti i blog online sono fatti praticamente solo da viaggiatori di lunga durata che trovano il Paraguay di strada come è successo a noi. Ciò non toglie che sia un'esperienza particolare in uno stato assolutamente fuori dai tragitti classici!
L'ultimo giorno in Paraguay ce lo passiamo inaspettatamente in spiaggia! Sulle rive del fiume Paranà c'è una bella striscia di sabbia rossa molto gradevole, vediamo se riusciamo a recuperare un po' l'abbronzatura asiatica! (Spoiler: no).
Come esperienza finale proviamo la cosa più tipica del Paraguay, il mate. Passeggiando in strada praticamente tutti hanno un termos e un bicchiere con una cannuccia metallica. Il bicchiere viene riempito di Hierba Mate fino all'orlo (un mix di erbe tra cui tè, camomilla, piante locali, un po' di tutto) e usando questa cannuccia particolare (tale Bombilla) che termina con un filtrino si aspira l'acqua calda che viene aggiunta in continuazione. Il sapore è molto forte perché praticamente sono due sorsi d'acqua per un chilo di erba e decisamente contiene caffeina perché ne abbiamo bevuto qualche sorso il pomeriggio e non siamo riusciti a dormire fino a notte fonda! Quindi viene da dire che i paraguayani siano tutti dipendenti da questa roba perché lo bevono continuamente tutto il giorno! Ci hanno poi raccontato che la versione paraguayana più tradizionale si chiama Tererè ed è la stessa cosa ma con erbe diverse e acqua fredda, da bere quando fa più caldo.
Ed anche il Paraguay è andato! È stato il numero 22 del viaggio, ormai siamo agli sgoccioli! L'ultima mattina ci saluta con un acquazzone e le strade velocissimamente diventano fiumi in piena, qualche tombino in più forse servirebbe! Entriamo per la terza (e ultima!) volta in Argentina per dirigerci verso la capitale, con l'ultimo (forse) bus notturno del viaggio!
Bello!..… il seguito ...
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