Giorno 297-310: Ultima tappa, Brasile!

 Infine eccoci! Pazzesco! Sono passati poco più di 10 mesi, poco più di 300 giorni e siamo sull'aereo di ritorno a casa! Non stiamo ancora realizzando, sembra solo l'ennesimo spostamento verso l'ennesimo stato! Ma per qualche pippa mentale su questo c'è tempo, per ora parliamo della nostra ultima tappa, stato numero 24, il Brasile! Tecnicamente ci eravamo già passati quando abbiamo visitato le cascate Iguazú ma ora è proprio ufficiale! Il nostro volo da Montevideo ci porta a Rio de Janeiro!

RIO DE JANEIRO, L'ICONICA CITTÀ BRASILIANA

Siamo arrivati quasi a fine viaggio senza essere derubati, riusciremo a finire in bellezza? Questa è la domanda con la quale siamo sbarcati a Rio! Nonostante abbiamo già visitato posti non esattamente tranquilli in Sud America, un minimo di pensiero lo abbiamo comunque viste tutte le voci che corrono sul Brasile, specialmente per le grandi città. Siamo qui per confermare o ribaltare il risultato! Prendiamo un appartamentino e ci mettiamo comodi, staremo la bellezza di 10 notti qui, il nostro record!

Rio è veramente particolare dall'alto. È incastonata tra la costa e alcune montagne, serpeggiante nel suo seguire il terreno pianeggiante risultante. Molte di queste montagne sono spoglie assumendo l'aspetto di grossi massi. Uniamo questa caratteristica alle coste sabbiose arzigogolate e alle molte isolette vicino alla costa ed il risultato è unico, è Rio!



Iniziamo la nostra visita come al solito, ovvero chiedendo al nostro padrone di casa ed in giro com'è la situazione. Sfortunatamente il Brasile è lo stato dove siamo stati messi più in guardia in assoluto, molto più che in Colombia, addirittura. È tutto un "non mettere orologi", "niente gioielli", "niente zaini grandi", non andare qui, non andare lì, non andarci di notte ecc. La cosa in assoluto più ripetuta è stata "occhio quando usi il telefono". A quanto pare questa cosa del furto di telefoni è incredibilmente comune, è anche scritto ovunque nella metro e in città. Insomma la prospettiva non è della migliore.

Iniziamo visitando i punti iconici della città. Prima tappa, la montagna Pan de Azucar, raggiungibile in funivia dalla città, una vista particolarissima della costa! Seconda ovviamente il famosissimo Cristo Redentore, addirittura annoverato tra le meraviglie del mondo. Costruito in cima a una montagna visibile praticamente da ogni parte della città, visto da vicino è un pochino deludente, forse perché abbiamo visto tante bellissime statue buddiste ben più grandi di questa.. ma d'altronde dopo 10 mesi non è facilissimo farsi sorprendere ancora! 





Un'altra tappa iconica è la famosa Pietra del Telegrafo da dove fate la famigerata foto apparentemente appesi nel vuoto, è da anni che volevo farla! Oltre a questo ci sono naturalmente le spiagge anch'esse famosissime, in primis Copacabana e Ipanema anche se ce ne sono molte altre. Dalla pietra del telegrafo ad esempio si vede una lunghissima spiaggia sabbiosa deserta che arriva fino all'orizzonte, veramente una vista unica! Peccato che le spiagge deserte siano sconsigliatissime per motivi di sicurezza. Poco male, le spiagge cittadine sono belle, spaziose e sicure (di giorno)! 





Una particolarità che abbiamo notato in tutte le spiagge dove siamo andati è che anche con il mare piatto a pochi metri dalla riva di formano continuamente delle onde enormi, assurde, dei piccoli tsunami praticamente, forse per via del fondale che passa da alto a basso improvvisamente, non saprei. Ma veramente, fare il bagno è decisamente pericoloso, oltre al fatto che ci hanno segnalato di stare attenti anche alle forti correnti che portano a largo. Nemmeno il mare è sicuro qui! Ma tanto l'acqua è veramente gelida e tuffarsi è fuori discussione. Tra parentesi ora siamo in autunno ma fa ancora molto caldo, con temperature fino ai 30 gradi.

Passiamo molto tempo nella zona delle spiagge perché c'è un lungomare molto bello. Lì sorseggiamo caipirinha o noci di cocco pensando alla fine del viaggio! Rio è una città molto interessante, la cultura brasiliana trasuda da tutti i pori, non ci siamo annoiati nemmeno un giorno! Anche solo guardare la gente è interessante, se ne vedono veramente di tutti i colori!




Dopo la Slum di Mumbai e la Comuna di Medellin decidiamo di dare un'occhiata anche alle famose favelas. In particolare, per i turisti ce n'è solo una accessibile, chiamata Favela Rocinha, che abbiamo visitato con un tour organizzato da una guida locale. Le favelas brasiliane hanno una storia molto lunga, più di 100 anni. Presenti in tutte le grandi città, sono sostanzialmente dei microstati indipendenti comandati da gruppi narcos che operano letteralmente alla luce del sole. Non sono isolate fisicamente dalla città, sembrano inizialmente dei semplici quartieri arroccati sulle colline e quindi è plausibile finirci per caso senza accorgersene, come capitato negli anni scorsi a un paio di sfortunati turisti italiani che ci sono passati per sbaglio seguendo google maps e sono stati uccisi sul posto. 

Come dicevo, questa che visitiamo è l'unica in cui si possano fare tour, le altre sono troppo pericolose per chiunque non sia del luogo. Sul momento sembra solo un quartiere normale ma camminandoci si notano le criticità. Innanzitutto le abitazioni sono costruite in maniera assolutamente incontrollata e spesso sono letteralmente una sopra all'altra. Il risultato è che niente è in sicurezza e quindi possono verificarsi crolli a domino, dove la prima casa tira giù tutte le altre. Dovunque andiamo si vedono grosse crepe e tante case sono fatte solo di mattoni, senza colonne di cemento, i mattoni sostengono tutto il peso (anche quello delle case costruite dopo, quindi). Non esistono fognature perciò quando piove le strade diventano fiumi e sono impraticabili. La nostra guida ci spiega che per vivere e lavorare lì bisogna pagare qualcosa di simile al pizzo al narcos di turno, anche se non tutti e non sempre, non è riuscito a spiegare precisamente perché. Lui ha detto che non pagava niente, boh! Ci dice anche che comprare una casa lì è conveniente perché gli affitti stanno aumentando, incredibile, nemmeno nelle favelas puoi stare tranquillo! Non so bene come assicurare che l'affitto venga regolarmente pagato ma ehi, se qualcuno fosse interessato a investire nel mattone ecco qui un'occasione!

A seconda delle zone ci avverte se possiamo fare foto o no. Una via in particolare è stato categorico niente foto, ci siamo poi accorti del perché. È una delle vie centrali, con tipo un mercato, e qua e là ci sono banchetti che vendono droghe di vario tipo, sorvegliati da molto poco raccomandabili energumeni armati di fucile da assalto. Nel mercato si aggirano questi tipi assurdi che passeggiano armati fini ai denti. Il tipo ci spiega che questa favela è messa un po' meglio delle altre perché si vendono solo droghe "leggere", massimo cocaina, nelle altre c'è di tutto di più e questo contribuisce molto al degrado generale, ovviamente.

Usciamo da questa via e ci indica che da lì in poi la polizia può farsi vedere, a quanto pare non si azzarda a mettere piede in certe zone, solo le forze speciali adeguatamente equipaggiate possono farlo. Un ambientino carino insomma! Estirpare questo problema è impossibile perché sono zone troppo grandi e ci vive troppa gente. In tutto questo notiamo che le condizioni di vita sembrano comunque molto migliori rispetto a quelle di una città indiana media, così per dire! Ce ne andiamo sempre più contenti di vivere in Europa!



Gli ultimi giorni li passiamo a girare per la città in vari punti interessanti, tra viste, scalinate colorate, chiese strane. Ci sono molti senzatetto in giro ma nessuno ci disturba e nessuno ci scippa il telefono, ottimo!

ULTIMISSIMA TAPPA!

Da qui prendiamo l'ultimissimo autobus che ci porta a São Paulo, o San Paolo! Una città enorme con molta meno anima di Rio e con pochi punti carini, a parte forse un quartiere molto figo chiamato Beco do Batman pieno di murales, locali e musica dal vivo.





È davvero finita! Alla fine come al solito prendendo elementari misure precauzionali si sta tranquilli e non si hanno problemi. Magari siamo stati fortunati? Chissà, ma siamo in Sud America da 4 mesi, essere cauti evidentemente basta! Siamo stati in Brasile sulle due settimane, contando Iguazú anche qualcosina in più. Rio è sicuramente una tappa da visitare assolutamente, non direi la stessa cosa per San Paolo. 

Cosa rimane da dire? Niente "alla prossima meta" per ora, bisogna prima tornare alla vita normale! Qualche giorno per rimettere in ordine le idee e capire esattamente cosa proviamo! Ci riaggiorniamo a breve con qualche ragionamento/pippa mentale!

Commenti

  1. Cosa dire , complimenti per tutto questo bel vedere...ritornare a casa , senza nemmeno uno scippo!!! Mi sembra un successone , oppure un talento...quindi alle prossime riflessioni 👏👏👏erina

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