Giorno 220-229: Ancora e ancora Colombia!
Proseguiamo il nostro giretto della Colombia! Da qui alla fine dello stato non avremo bisogno di aerei ma solo di bus e minivan discutibili, evviva!
Stiamo andando verso sud verso il confine con Ecuador, che in teoria avremmo dovuto attraversare in bus ma vista la situazione di emergenza interna imposta dal governo per via di scontri con i narcotrafficanti non possiamo attraversare, i confini di terra sono stati chiusi e questo ci costringe a una strana traiettoria a otto per finire il giro a Bogotà e prendere un imprevisto e costoso aereo. Decidiamo in ogni caso di saltare l'Ecuador perché le notizie non sono chiare e sembra che ci siano chiusure di attività e cose del genere quindi forse non vale la pena andare ora, care isole Galapagos sarà per la prossima volta! Ma stavamo parlando della Colombia!
CALI, LA CITTÀ DELLA SALSA
L'ormai standard sestina di ore di bus ci porta a Cali! Chiunque abbia visto la serie Narcos sa che ospitava (ospita? Boh) uno dei cartelli più potenti dello stato, insieme a quello di Medellin. Noi la troviamo una cittadina tranquilla (ovviamente non mettiamo piede nei quartieri sconsigliati) con una cattedrale carina e parchetti ovunque.
Passiamo due piacevoli giorni provando lezioni di salsa (il centro è pieno di scuole) e appurando che non solo siamo super fuori allenamento ma che la salsa locale non è quella Cubana che conosciamo noi, ma è principalmente di un tipo chiamato salsa "Caleña" e un'altro tipo detto "En linea", abbastanza diversi tra loro e quindi via di lezioni principianti! A parte queste attività Cali non offre molto rispetto alle altre città ed è usata soprattutto come tappa intermedia verso l'Ecuador, appunto.
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI SAN AGUSTÍN
Essendo nella parte sud del paese approfittiamo per andare in una tappa un po' fuori mano che sembra interessante: la cittadina di San Agustín! È veramente minuscola ma è nota per ospitare il parco archeologico più grande della Colombia. Le ipotetiche 4 ore di van si trasformano in faticosissime 8 ore in strade quasi sterrate piene di buchi, è il Laos che ritorna, ora capiamo perché è una meta poco battuta! Perché anche la strada è poco battuta!
Arriviamo in serata giusto in tempo per goderci una festa di paese con balli locali! Ormai iniziamo a capire che i posti piccoli sono molto sicuri e che i problemi nascono quando la città supera una certa dimensione, con i problemi maggiori nelle città più grandi.
La giornata successiva è dedicata alla visita del parco. In questa area ci sono i resti di una popolazione di cui si sa molto poco, tanto che non le è stato dato nemmeno un nome! Sappiamo solo che esisteva quando sono arrivati i primi spagnoli, non è difficile capire per quale motivo non esista più. In compenso hanno lasciato centinaia di statue e sculture, alcune enormi, ed il sito è stato scavato solo parzialmente! Ne è valsa assolutamente la pena ma capiamo che questo tipo di cose devono rientrare nei propri gusti personali altrimenti sconsigliamo il viaggio per arrivarci!
IL DESERTO ROSSO DI TATACOA
Si prosegue! Prossima tappa è la cittadina di Villavieja, da usare come base per visitare il deserto di Tatacoa. Arrivarci non è banale, cambiamo svariati mezzi tra van, bus e jeep e ci mettiamo tutto il giorno per arrivare. Sulla carta parliamo sempre solo di 200-300 km di spostamento ma purtroppo non stiamo parlando delle nostre autostrade.
Anche qui la cittadina è minuscola e quindi molto sicura. Appena arrivati becchiamo una specie di celebrazione che prevede che tutti vadano a cavallo, ne abbiamo visti a centinaia, sembrava il far west! Altra cosa interessante è che un fiume sotterraneo permette a tutti gli ostelli di avere una piscina, e chi ci ammazza!
Anche qui passiamo giusto un paio di notti, visitando nel giorno centrale il deserto che entra nella nostra classifica dei migliori deserti visitati! Una parte è di un colore rosso con formazioni bellissime, un'altra è grigia con formazioni stranissime, tutto nel giro di pochi chilometri! La temperatura è molto alta e quindi la serata in piscina non ce la toglie nessuno!
ULTIMA TAPPA, BOGOTÀ
Il giorno seguente partiamo per Bogotá e anche qui siamo ingannati dal tempo medio dichiarato dalle compagnie di bus. Intanto dobbiamo andare in una città vicina a prendere il bus perché da Villavieja non ce ne sono di diretti, e quindi di nuovo un'ora di stradaccia in jeep (in direzione opposta a Bogotà, tra l'altro). Dopodiché prendiamo un bus che ci mette 9 ore invece di 5 per via delle condizioni stradali e del traffico, e per fortuna che andiamo verso la capitale! Arriviamo in serata distrutti ma almeno abbiamo previsto di fermarci qualche giorno qui, per riprenderci dall'alto ritmo di viaggio degli ultimi giorni.
Bogotà è una città enorme, 10 milioni di abitanti 2600 metri sul livello del mare! La vista dal vicino colle Monserrate, 3200 metri, è incredibile, città a perdita d'occhio, ricorda Tokyo da questo punto di vista! Le vibes sono positive, il quartiere dove stiamo (la Candelaria: il quartiere segnalato come il più sicuro di Bogotà) è pieno di murales e graffiti e la temperatura un po' più fresca. È la prima città dove facciamo due walking tour invece di uno! Anche qui come in molte città in Colombia non ci sono attrazioni monumentali, questi posti vanno un po' passeggiati, vissuti. Perdersi nei vicoli e mangiare nei posti a caso!
Leggendo blog a caso scopriamo un'attività particolarissima, quella del gioco del "Tejo". In città ci sono alcuni locali che per certi versi ricordano quelli dei nostri bowling ma attrezzati per questo gioco. Funziona così: si ha un disco metallico che deve essere lanciato per colpire un bersaglio ricoperto di argilla (in modo che il peso si pianti). Più ci si avvicina al centro e più punti si fanno. La particolarità, assurda, è che sul bersaglio sono appoggiati dei triangolini di carta ripieni di polvere da sparo che esplodono in maniera molto rumorosa se colpiti bene, tipo colpo di pistola! Prenderli non è facile perché sono piccoli, noi siamo riusciti solo un paio di volte in un'ora, ma ogni volta che c'è il forte BANG tutta la sala esulta, bellissimo! Non potrebbe essere mai legale da noi ma è stato troppo divertente!
ZIPAQUIRÀ E LA CATTEDRALE DI SALE
Da Bogotà facciamo un day trip nella cittadina di Zipaquirà, con la sua piazza coloniale super carina ma soprattutto con quella che i colombiani hanno definito la prima meraviglia della Colombia, ovvero la Cattedrale di Sale.
Cattedrale è un po' fuorviante, in realtà stiamo parlando di una vecchia enorme miniera di sale, all'interno della quale sono state scavate stanze enormi per ospitare le navate di una chiesa. Stiamo parlando di stanze alte decine di metri! In più hanno creato tutto un percorso che ripercorre le tappe della via crucis, molto particolare.
Con questo chiudiamo con la Colombia. Siamo rimasti quasi un mese, tra una cosa e l'altra anche più di quanto avevamo preventivato! Mentre scrivo stiamo volando a Lima, in Perù. Non so se le compagnie aeree hanno approfittato della situazione Ecuador ma per il numero di ore che servono è di gran lunga il volo più costoso che abbiamo fatto fin'ora, tacci loro! Dopodiché per un po' niente più voli, almeno!
Alla prossima meta!
La famosa Armenia del Sud America
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