Giorno 39-41: dall’Armenia agli Emirati Arabi, Abu Dhabi

La curiosità è alle stelle, tutti (almeno due persone quindi) si chiedono dove stiamo andando! Ebbene, la verità in anteprima solo qui!

DOVE ANDARE E COME?

Il nostro piano di non prendere aerei almeno fino all’India naufraga miseramente quasi subito. Come detto, il confine terrestre con l’Azerbaijan è chiuso con l’Armenia quindi il nostro piano iniziale era quello di tornare a Tbilisi per prendere un treno per Baku, ma niente. L’Azerbaijan ha chiuso anche i confini con la Georgia post covid e non li ha ancora riaperti. In marzo dicevano che li avrebbero riaperti a luglio ma ora dicono ottobre.

Vabe che sarà mai, abbiamo pensato, Baku è distante poche ore di Marshrukta, quanto vuoi che costi un catorcio che voli 20 minuti? Ebbene, dall’Armenia non ci sono voli diretti. Dalla Georgia praticamente nemmeno, i soli voli diretti costano una fortuna. Ma che cazz?? Veramente dobbiamo fare scalo negli Emirati Arabi o ancora più lontano per andare a Baku, tra l’altro per un prezzo irragionevole? Non resta da far altro che prendere Skyscanner e cercare il volo più economico più o meno nella direzione che ci serve, questo con qualche giorno di anticipo. Il caso vuole che siamo vicini a ferragosto dove tutti gli occidentali viaggiano, quindi i voli sono meno economici di quello che avremmo voluto.

Insomma, la cosa più economica sembra essere saltare direttamente al Kyrgyzstan, per poi procedere a ritroso rispetto a quando pensavamo all’inizio verso l’Uzbekistan. Non ci sono voli diretti e il cambio ha solo un’ora di scarto, quasi infattibile. Sai cosa? Facciamo un paio di giorni nel posto dove cambiamo aereo! E fu così che improvvisamente prendiamo biglietti e un paio di notti per Abu Dhabi, negli Emirati Arabi! Andare in contro a cambi di programma fa parte del gioco, era inevitabile che sarebbe successo con tempi così lunghi (anche se non pensavamo così presto) ma cogliamo la palla al balzo per visitare un posto nuovo che all’inizio non avevamo nemmeno considerato!

ABU DHABI

Insomma, ci facciamo un’immersione nel mondo arabo, veloce veloce, due notti. Mi è già capitato in passato di fare uno scalo a Dubai (un solo giorno però) e mi aspettavo qualcosa di simile, in realtà è stata un’esperienza abbastanza diversa. Innanzitutto Abu Dhabi sembra decisamente più tradizionale. Ricordo come a Dubai non ci fosse bisogno di mettere piede fuori, tutto collegato sottoterra, tutto condizionato a 20 gradi fissi. Qui non c’è nemmeno la metro, cosa che ci ha stupito non poco, visto che la fama di ricchezza è ben nota a tutti. Anzi, i trasporti non sono particolarmente al top, non sono particolarmente frequenti e muoversi da una parte all’altra della città richiede tempo. Qui sotto un esempio di una Yuri felice di camminare 15 minuti per cambiare bus!

Ogni spostamento è abbastanza doloroso. Fuori fanno 40 gradi percepiti 48 (e non siamo nemmeno nel periodo più caldo dell’anno!), è come stare in un forno ventilato, assolutamente sfiancante. Inoltre qualunque interno ha aria condizionata a 15 gradi o giù di lì. La nostra stanza era in un appartamento più grande e abbiamo fatto due giorni di lotta con gli altri inquilini che mettevano l’aria condizionata a 10 (dieci!) e noi che la spostavamo oltre i 20. Appena entrati la nostra stanza era una cella frigorifera, da dormire con felpa e piumone (fornito, per fortuna). Uscire fuori appannava istantaneamente gli occhiali fino a formare delle goccioline di condensa.


La prima sera andiamo all’attrazione principale, la Grande Moschea dello Sceicco Zayed, la più grande del mondo, costruita nel 2007, tutta bianca e con più di 80 cupole. La sera viene illuminata con colori che dipendono dalle fasi lunari e la sala di preghiera è addobbata con il tappeto fatto a mano più grande del mondo. Veramente uno spettacolo!





Peccato che non trovi l’ambiente arabo particolarmente accogliente. Una buona parte delle donne è completamente ammantata di nero, anche molte bambine che non sembrano avere più di 13 anni, e questa cosa mette veramente tanta tristezza, soprattutto il contrasto con le bambine piccole, le quali sono vestite tutte fiori e colori. In giro si vedono spesso cartelli con l’immagine “non abbracciarsi”, in autobus c’è la zona femminile “Ladies only”, un ragazzo conosciuto in bus ci racconta come sia meglio non baciarsi in pubblico o anche tenersi per mano soprattutto quando ci sono famiglie in giro, “sai, per i bambini”. Quando si ha a che fare con queste culture bisogna aspettarselo ma l’impatto ci lascia sempre comunque un po’ così.

RALLY NEL DESERTO

L’unico giorno intero che abbiamo decidiamo di impegnarlo con una gita nel deserto (facendo un piccolo strappo al budget L ) ma ne vale veramente la pena. Un fuoristrada ci passa a prendere e passiamo la prima ora a fare rally tra le dune, super adrenalinico, non avrei mai pensato che si potesse fare una cosa del genere! Ovviamente non è mancato l’ovvio, ovvero giretto con i dromedari (sono quelli con una gobba no? non mi ricordo mai) e visita all’accampamento.






La giornata la concludiamo andando a dare un’occhiata alla zona dei grattacieli strani (detta banalmente skyline), poi dritti in camera, è veramente troppo caldo per fare qualunque cosa, non so come sia possibile vivere costantemente in queste condizioni.


CONSIDERAZIONI FINALI

Il giorno seguente andiamo in aeroporto, è stata proprio un’incursione veloce. Arriviamo un po’ precisi perché andando alla stazione centrale dei bus scopriamo esserci un solo bus all’ora per l’aeroporto (che naturalmente è appena partito), ma può essere normale? Dove sono le nostre amate Marshrukte? Riusciamo ad arrivare in tempo ovviamente, pronti a imbarcarci per la prossima meta.

Che altro aggiungere? Non credo valga la pena stare più di due giorni, e sicuramente è, meglio evitare i mesi estivi. E’ veramente tanto tanto caldo, le forze vengono praticamente risucchiate via. Poi l’alternanza 40° esterni e 10° interni non penso faccia particolarmente bene! La moschea vale il viaggio, è veramente uno spettacolo.

Il costo della vita non sembra particolarmente alto, in particolar modo cibo e trasporti sono molto economici e anche la stanza l’abbiamo pagata meno di 10 euro a testa. Inaspettato, vista la fama di ricchezza che circonda la città!

A occhio questo dovrebbe essere l’ultimo posto arabo che visitiamo, ora ci spostiamo in Asia centrale! Il prossimo volo ci porta a Bishkek, in Kyrgyzstan. L’atmosfera cambierà notevolmente e così anche la temperatura, si spera!

Alla prossima! 

Commenti

  1. 😄 yuri in quella foto dice tutto con lo sguardo! Comunque pendo che anche il deserto sia stata una bella variante...buona continuazione ,alla prossima lettura
    Erina

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