Giorno 18-25: dalla Turchia alla Georgia via terra, Batumi, Kutaisi, Tbilisi

 Rieccoci qui! Che giorno è oggi? Boh abbiamo perso la cognizione dei giorni da un po' ormai, a cosa serve sapere se è lunedì o giovedì? A cosa serve sapere che mese è se tanto prenotiamo ogni spostamento il giorno stesso andando direttamente alla stazione a fare il biglietto? Il concetto di tempo è forse sopravvalutato? A queste e altre domande cercheremo di rispondere, ma anche no! Per quanto mi riguarda, in questo momento l'unico numero che conta è il countdown sul conto in banca! Suppongo che sotto la soglia di allarme tutti questi concetti ci ripiomberanno bruscamente addosso... Ma come ci piace dire, è un problema dei noi del futuro, che se la vedano loro!

Ci siamo lasciati a Trabzon a bordo del millesimo minibus che ci porta verso il confine con la Georgia! Siamo stati circa due settimane in Turchia, siamo andati abbastanza spediti e siamo un po' finiti, d'ora in poi cercheremo di rilassare i ritmi. Il minibus ci lascia subito fuori dall'edificio dove avvengono i controlli, ciao Turchia, see you next time! 

Ci apprestiamo a superare il primo vero confine extra europeo, visto che la Georgia non fa parte dell'UE. Il passaggio avviene in maniera non molto epica, è tutto velocissimo e non ci controllano nemmeno gli zaini. Questo perché noi italiani (non saprei se anche gli altri europei) possiamo entrare addirittura senza passaporto. Ovviamente nessun costo di visto quindi. Benvenuta Georgia!!

Dunque, la Georgia. Iniziamo dalla premessa che prima di arrivare non sapevo praticamente nulla (parlo al singolare altrimenti Yuri mi direbbe che sono io l'unico che non sa niente 😆) se non qualche notizia random che esce ogni tanto da noi. Ad esempio l'ultima che avevo sentito qualche settimana fa riguardava il fatto che un gruppo di manifestanti ha bloccato con la forza una parata lgbt+, quindi premesse no buone. Non sapevo nemmeno che livello di sviluppo aspettarmi, magari qualcosa di simile alla Turchia non so. 

Appena usciamo dall'edificio ci troviamo davanti dei casinò enormi. In Turchia non è legale ma in Georgia sì e quindi giustamente li piazzano proprio al confine. Scopriamo poi che questa zona viene chiamata la "Las Vegas del Mar Nero", per dare un'idea. Comunque capiamo subito che non siamo in una sperduta nazione poverissima, i mezzi per arrivare in centro alla nostra prima tappa, la città di Batumi, sono modernissimi e arriviamo velocemente all'ostello. 

Le vibes ci piacciono e restiamo qui tre giorni. Un bagnetto nel Mar Nero è d'obbligo! La spiaggia non ha un granello di sabbia, è tutta molto sassosa, ma è comunque gradevole. La particolarità di questa città è il lungomare, che si distingue nettamente dalla parte vecchia della città. Al contrario di quest'ultima, confusa e affollata, questa parte decisamente più moderna è costellata di grattacieli improbabili dalle forme più disparate. Evidentemente, un po' come in Albania, questa zona si pensa diventerà un centro turistico per gli europei e si stanno preparando in anticipo.






 Tra le cose da citare, potreste aver forse visto l'opera chiamata "Ali e Nino", dove le due figure ogni pochi minuti si intrecciano tra loro creando questo strano effetto veramente particolare.

Ci sono anche molti riferimenti diretti all'Europa, ad esempio piazze con nomi europei e addirittura monumenti specifici, ad esempio durante il solito free walking tour abbiamo scoperto esserci una copia del Nettuno di Bologna quasi identica (quasi perché il giochino del dito non funziona qui!). Tra parentesi, pare che nel mondo ci siano altre due copie della fontana del Nettuno, una in Belgio e una in California, ok. 

Insomma, il benvenuto in Georgia non è assolutamente come ce lo aspettavamo! Non so per quale motivo ma ci aspettavamo tipo un vassallo russo come la Bielorussia, in realtà qui c'è un forte contrasto con la Russia che ci è stato rimarcato fermamente molte volte da varie persone. Complice il fatto che il 20% della Georgia è occupata dai russi, in queste aree non è possibile andare se non con un permesso speciale, ed a quanto pare i russi spostano nottetempo il nuovo confine a mano, quindi da una notte all'altra gli abitanti potrebbero svegliarsi in Russia senza possibilità di vedere la propria famiglia dall'altro lato, insomma cose turche proprio (o russe forse 🙃).

Sarà per questo che lo spirito europeo è molto forte, infatti si vedono bandiere UE ovunque e forse qualcuno ricorderà quel famoso video della ragazza che sventola la bandiera europea e che viene colpita dagli idranti durante una protesta a inizio anno. Ovviamente anche qui ci sono i nostalgici sovietici della serie "si stava meglio quando si stava peggio" ma si tratta soprattutto della parte vecchia della popolazione, insomma tutto il mondo è paese.

Grazie Batumi, è stato un piacere! La prossima tappa decidiamo essere la città di Kutaisi, sulla strada per Tbilisi, circa tre ore di viaggio. Saremmo potuti andare subito sulle montagne a nord nella città di Mestia ma è veramente mal collegata e da lì saremmo necessariamente dovuti tornare indietro e fare un milione di ore di minibus quindi decidiamo di lasciarci le montagne per dopo.

Kutaisi è una città segnata su tutti i blog di viaggio ma in realtà è veramente piccola, non offre molto, viene utilizzata soprattutto per spezzare il viaggio verso Tbilisi. Tra le poche cose interessanti da fare, oltre alle solite chiese e monasteri che per chi ha studiato magari vogliono dire qualcosa ma non per noi, ci sono alcuni day trip che portano a fare trekking in alcuni canyon (Martvili, Okatse) e a visitare le grotte Prometheus. In particolare mi sento di consigliare il Canyon Okatse, dove si trova una passerella sospesa nel mezzo che fa veramente venire i brividi.





Kutaisi è sicuramente meno moderna di Batumi ma è comunque una città più europea di tante di quelle turche, ad esempio. Una visita vale sicuramente la pena. Dopo un paio di giorni decidiamo di partire alla volta di Tbilisi, la capitale! Andiamo convintamente alla stazione dei treni perché ci hanno assicurato esserci un treno al giorno e per una volta vorremmo viaggiare un pelo più comodi, arriviamo e ops il treno oggi non parte. E niente, e rivai a cercare di capire come raggiungere la stazione giusta dei bus e saltiamo sul prossimo minibus (dimenticavo di dire che qui sono chiamati "marshrutka") che in quattro ore ci porta a Tbilisi! Non riesco a capacitarmi di come i treni siano così poco utilizzati considerando che ci sono moltissimi minibus che partono ogni giorno, tra l'altro il biglietto del treno costa pochissimo, ma vabe, prima o poi riusciremo a prenderlo.

Penso sempre che quando i treni non funzionano è sempre un segno di sviluppo limitato dello stato, il ché è strano perché non è questa l'impressione che si ha. Un altro segno di sviluppo limitato è quando si vedono animali da allevamento che girano liberi in mezzo alla strada, e qui abbiamo visto di tutto! Moltissimi bovini, capre, pecore (anche dentro le città) e addirittura maiali selvatici che credo di non aver mai visto prima. Abbiamo anche assistito in centro a un gruppo di cani randagi inseguire una pecorella smarrita con intenti suppongo non giocosi.

Tbilisi! Oooh finalmente, è una vita che cerco di convincere qualcuno ad andarci tipo a capodanno senza aver mai avuto successo! Ci fermeremo un po' perché oltre alla città in sé ci sono vari day trip da fare. Anche qui l'impatto è un mix di moderno e vecchio. Non perdiamo tempo e la prima mattina facciamo subito un free walking tour che ci porta in giro per il città vecchia e ci fa assaggiare qualche specialità tipica e del vino. Dimenticavo di dire che la Georgia è una grande produttrice di vino, sfortunatamente noi non ci capiamo niente 😆. Tra le specialità cito il Churchkhela, un filo di nocciole immerso nel condensato di uva fino a formare una specie di sacchetto di uva che contiene appunto le nocciole, veramente una roba strana.

Staremo qualche giorno qui e poi andremo a fare un paio di trekking sul Caucaso, dopodiché inizieremo a pensare all'Armenia! Ma una cosa per volta.

Al prossimo papiro!


Commenti

  1. Mi sono divertita ,ancora una
    volta , a leggere il vostro tour..attendo la prossima lettura .💪🤟Erina

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  2. Atalarico - città che non vedo l'ora di vedere!

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