Giorno 159-168: In Cambogia, dalle isole ad Angkor!
Il nostro giretto in Cambogia inizia in modo strano! Arriviamo al confine con un bus (tanto per cambiare) e dopo aver consegnato i passaporti per i controlli il nostro autista ci fa segno di salire. Noi (eravamo un 15 persone) saliamo pensando che ci portasse semplicemente al di là della zona grigia tra i due stati, invece guida per almeno 15 minuti entrando in Cambogia! Siamo un po' perplessi, siamo entrati senza controlli.. alla fine si ferma in un posto dove cenare. Stiamo lì senza sapere che fine abbiano fatto i nostri passaporti ripetendoci "trust the process" quando a un certo punto ripartiamo, ma non verso il confine! Guidiamo altri 10 minuti e ci fermiamo, al lato della strada c'è l'assistente dell'autista con una busta piena dei nostri passaporti timbrati... Mah!
LA CAPITALE PHNOM PENH
Emergenza passaporto superata, arriviamo nella capitale Phnom Penh! La città ci ricorda un po' le capitali sovietiche, con monumenti in mezzo a grandi piazze. È un posto non particolarmente affollato, in generale la Cambogia non ha un'enorme popolazione. Complice probabilmente il fatto che alla fine degli anni 70 un terzo della popolazione sia stato sterminato da uno dei più spietati regimi comunisti della storia guidati dal signor Pol Pot. Un terzo! Praticamente un'ecatombe, andate a leggervi qualcosa a riguardo, da far accapponare la pelle.
Passiamo a Phnom Penh qualche giorno visitando i vari templi buddisti e il palazzo reale (il quale sembra molto bello se non fosse che sia in ristrutturazione! Quante opere abbiamo incontrato in ristrutturazione durante questo viaggio? Abbiamo perso il conto).
A questo punto ci dirigiamo verso la costa, puntando verso alcune isole e sperando nel bel tempo che nell'ultimo mese ci ha un po' abbandonato! Per fare ciò dobbiamo andare prima a Sihanoukville, una orribile città grigia dalla quale partono le barche per le isole. Non importa quale blog si legga, questa città è considerata l'antinviaggio, poverina. In effetti non fa una bellissima impressione infatti non prevediamo di starci nemmeno un giorno, andiamo dritti al porto dove una barchetta, saltando tra le onde in maniera abbastanza impressionante, ci porta sull'isola di Koh Rong!
LA PARADISIACA ISOLA DI KOH RONG
Queste isole non sono molto note, noi le abbiamo conosciute studiando il tragitto da fare, ma sono assolutamente paradisiache. Spiagge bianche lunghissime semideserte ed un'acqua limpidissima, un assoluto spettacolo. Esiste solo un paesino degno di questo nome sull'isola, il resto è qualche persona locale che vive qua e là in capanne sgangherate. È uno di quei posti che vedrà un cambiamento netto nei prossimi anni, a giudicare dai cartelloni messi in giro che fanno vedere il progetto futuro dell'isola, primo fra tutti un aeroporto che ne occuperà una porzione notevole. Insomma, non la toccheranno piano e siamo contenti di averla vista così com'è ora, relativamente incontaminata! Siamo di nuovo sfortunati con il tempo beccando nuvoloso per un paio di giorni ma la giornata di Natale ci regala un sole perfetto e un tramonto spettacolare, finalmente!
Sono stati giorni piacevolissimi, aggiungendo che poi ci siamo ribeccati con lo stesso amico incontrato in Vietnam che nel frattempo si era mosso verso la Cambogia, meglio di così! Abbiamo persino fatto il "cenone" di Natale in un "ristorante italiano", mangiando una pizza troppo sottile e una pasta troppo salata, e dire che i gestori erano emiliani! In compenso c'era lo spritz, ma ci siamo accorti troppo tardi e quindi non l'abbiamo preso, cioè lo spritz, e chi si ricordava che esistesse! È stato comunque bello vederlo passare per andare sul tavolo di due coreane che l'hanno anche lasciato tutto, povero.
Potremmo stare ancora ma nel futuro prossimo abbiamo molto mare in previsione, preferiamo ripartire e andare verso il top della Cambogia, una delle meraviglie del mondo! Saltiamo su un amato bus notturno per andare a Siem Reap!
SIEM REAP E IL MITICO ANGKOR WAT
Diversamente dal solito, il periodo che segue sarà un po' più programmato. È nostra intenzione volare in Sud America a un certo punto e fare l'aereo all'ultimo sarebbe stata una spesa molto maggiore di quello che già è prenotando ora, quindi abbiamo dovuto buttare giù un piano con delle date precise e questo quindi ci costringe a creare e rispettare una tabella di marcia, che è una cosa odiosissima ma in questo caso è un male necessario. Oltretutto a breve andremo nelle Filippine e lì è tutto un volare tra isole perciò vale lo stesso discorso e prendere gli aerei all'ultimo sarebbe una spesa troppo ingente per le nostre povere tasche da backpacker disoccupati.
Morale della favola, ora si tira dritto senza grosse pause! Appena arrivati a Siem Reap non perdiamo tempo e ci attiviamo immediatamente. Il pomeriggio lo passiamo visitando il villaggio sulle palafitte di Kampong Phluk sul lago Tonlé Sap. È la mia seconda visita qui ma la rifaccio volentieri, è sempre interessante vedere come questo villaggio di pescatori viva. In sostanza tutte le case sono su alte palafitte perché durante la stagione delle piogge l'acqua sale molto coprendo tutte le strade, anche quella principale dove abbiamo visto la maggiore attività umana tra scuole, chioschetti e bambini che giocano. Sempre assurdo pensare come questa gente possa vivere in queste condizioni. La gita in barca si conclude con il tramonto sul lago Tonlé Sap, il lago d'acqua dolce più grande del Sud Est Asiatico, il suo tramonto è sempre magico!
Il giorno successivo è naturalmente dedicato alla visita dell'area archeologica di Angkor con i suoi templi costruiti dall'impero Khmer durante i primi secoli dell'anno 1000. Il più noto è senza dubbio Angkor Wat del quale chiunque abbia probabilmente visto almeno una foto. Andare all'alba e vedere il sole che sorge alle sue spalle è unico! Ovviamente bisogna fare i conti con un'orda di visitatori ma è inevitabile, essendo così famoso. Il tempio ha anche un interno visitabile ma non particolarmente interessante, vista anche la condizione di restauro in cui versa ovvero pessima, non ricordavo un'impressione così negativa quando sono venuto 5 anni fa.
Tutta l'area è visitabile comodamente con il motorino quindi dopo aver fatto centinaia di foto ad Angkor Wat ci spostiamo alla ricerca dei templi più famosi. Il prossimo nella lista è il Bayon Temple, o "quello delle facce", un tempio particolare con facce incise un po' ovunque, molto carino da vedere. Anche qui l'impressione è quella di degrado però, alcune facce sono a malapena visibili e soprattutto scopriamo che il piano superiore, dal quale appunto si potevano osservare queste facce da vicino, è stato chiuso anni fa "per motivi di restauro", anche se di restauro non c'è nemmeno l'ombra. Due casi fanno un sospetto! Che abbiano deciso di lasciarlo all'abbandono? Eppure si pagano 37$ che è un'enormità considerando il numero di turisti che ogni anno lo visitano! Boh assurdo.
Il terzo e ultimo tempio che visitiamo è il Ta Phrom, famoso per avere le mura avvolte dalle radici degli alberi che ci sono cresciuti intorno, veramente spettacolare. Qui di particolare c'è anche un bassorilievo che secondo i complottisti raffigura uno stegosauro, più probabilmente è una mucca brutta ma ehi, la nostra opinione conta come la loro! È più probabile che i dinosauri vivessero in zona mille anni fa o che ci fosse uno scultore cane? Ai posteri l'ardua sentenza.
Volendo ci sono decine di templi in diversi stati di conservazione e si può fare il biglietto fino a 3 giorni insieme ma per noi è stato sufficiente, abbiamo visto abbastanza templi negli ultimi mesi da non sentire la necessità di andare a esplorare ogni sasso della zona! Infatti saltiamo su un bel bus (non notturno stavolta!) E 10 comodissime ore ci riportano alla nostra amata Bangkok! Abbiamo così completato il nostro loop asiatico che ci ha portato dalla Thailandia al Laos, Vietnam, Cambogia e ancora Thailandia! Ora scenderemo verso sud per stare qualche tempo nelle isole Thailandesi, in particolare la famosa Phuket, scelta ponderata fin dall'inizio per evitare la stagione delle piogge che finiva intorno a novembre e prenderci quindi il pieno della stagione secca... Ora però a pochi giorni di distanza vediamo che le previsioni danno due settimane di pioggia, una cosa assolutamente impensabile e fuori di testa, in questo periodo non dovrebbe esserci nemmeno una goccia d'acqua. Siamo quindi un po' incerti perché ovviamente questa cosa capita nell'unico momento che abbiamo prenotato voli e spostamenti, quindi cambiare tragitto vorrebbe dire perdere voli e soldi, che fare? Suppongo che andremo sull'isola a valutare la situazione e poi eventualmente fuggire con una serie di bus notturni! Immagino la sfiga di chi ha prenotato la vacanza dall'Italia in questi giorni per ritrovarsi sotto l'acqua...
CONSIDERAZIONI
La Cambogia è stata veloce ma intensa! È un po' più costosa dei suoi vicini ma comunque resta meno costosa dei nostri standard. Rispetto al Vietnam però costa tutto il doppio. Rimane in generale un paese povero senza infrastrutture e con strade decenti solo tra le città principali e certe zone campano solo con il turismo, immagino che disastro possa aver fatto il periodo del covid. Il fatto che utilizzino il dollaro come valuta principale insieme al loro Riel la dice lunga, evidentemente non si aspettano che la loro moneta rimanga particolarmente stabile nel tempo.
Ora focus sulla Thailandia e che il sole splenda sul nostro tragitto!
Bene
RispondiEliminaUn gran bel giro e a cavallo di 2 anni ...mi sembra veramente un'esperienza magica...buona continuazione con tanti auguri di voli sulle ali della libertà 🥰💓 erina
RispondiEliminaFrom ATA. Cioè fatemi capire un tizio Emiliano si è trasferito su un'isoletta al largo della Cambogia per fare pizze scrause a eventuali turisti compulsivi? Da non credere! E anche l'albero di Natale Chi l'ha fatto? Non credo ci siano in zona molti cristiani. Mancava solo Babbo Natale!
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