Giorno 82-94: India! New Delhi e il Rajasthan
Ci siamo! Siamo finalmente nell’amata/temuta India! Ci resteremo poco più di tre settimane (il visto che abbiamo fatto in ogni caso ne permette massimo 30) e faremo un bel po’ di strada, stiamo a vedere cosa ne viene fuori! Siamo entrati con molti pregiudizi, vediamo se riusciremo a sfatarli o forse a confermarli ancora di più.
Questo post vorrei farlo un po’ diverso dal solito, solo un accenno a dove siamo stati e cosa abbiamo visto mentre un po’ più di spazio da dedicare ai pensieri random.
Iniziamo quindi dal tragitto che abbiamo costruito man mano. La prima tappa è stata New Delhi, una metropoli assurda di quasi 33 milioni di persone. Questa città è molto spesso la tappa di ingresso perché l’aeroporto è ben servito internazionalmente. Da qui bisogna fare una scelta sulla direzione da prendere perché l’India è grande praticamente come l’Europa e non si può fare tutto, soprattutto se vogliamo minimizzare il numero di aerei. Quello che abbiamo deciso di fare, in realtà senza troppe motivazioni particolari ma semplicemente seguendo lo spirito del momento, è visitare il cosiddetto triangolo d’oro (ovvero le tre città Delhi, Agra, Jaipur) e poi proseguire verso sud fino ad arrivare a Mumbai e infine a Goa. Sappiamo che questo lascia fuori molto, sicuramente tutta la parte orientale e nord orientale dove ci sono molte cose fighe (la famosa Varanasi, ad esempio), sarà per la prossima volta!
LE PRIME TAPPE: NEW DELHI, AGRA, JAPUR, JODHPUR, UDAIPUR
Stavamo dicendo, Delhi. Questa città ci dà la prima impressione dell’India e si sa, la prima impressione è molto importante! Il centro urbano è enorme ma la zona storica/turistica in realtà non è così grande, inoltre c’è la metro che ci rende gli spostamenti molto facili. Cose da vedere non ce ne sono poi così tante, a parte qualche punto in particolare. Siamo rimasti due notti e sono state sufficienti per fare un giro in tutti i punti di interesse e anche non.
Le distanze sono notevoli quindi tra città ci si muove in treno o in autobus. Per prendere i biglietti esistono delle app molto comode quindi è tutto relativamente facile, una volta capito come funzionano. La seconda tappa è Agra, nota praticamente “solo” per il fatto di ospitare il Taj Mahal, l’enorme mausoleo bianco fatto costruire dall’imperatore in onore della moglie, una delle cosiddette meraviglie del mondo moderno, con tutte le ragioni di esserlo! Vale oggettivamente il viaggio, è veramente uno spettacolo ammirarlo mentre il sole sorge, stupendo. Naturalmente bisogna fare i conti con una quantità spropositata di persone che lo visitano ogni giorno ma ne vale assolutamente la pena. Ad Agra bisogna menzionare anche un bel forte, elemento che è presente in tutte le città che abbiamo poi visitato.
Le città successive sono Jaipur, Jodhpur e Udaipur, tutte facenti parte dello stato indiano del Rajasthan, le cito insieme perché seppur diverse hanno molti elementi in comune. Sono città molto grandi con centri storici abbastanza piccoli, tutte con il loro forte e i vicoli intasati dai tuktuk ma ognuna con un tratto originale: Jodhpur è detta “città blu” per via del colore dominante degli edifici, Udaipur “città bianca”, Jaipur “città rosa”.
Questa volta la parte “turistica” ho preferito riassumerla in poche righe perché è molto più interessante fare ragionamenti sulla quotidianità del viaggio. Ci sono tante cose sulle quali abbiamo riflettuto e credo sia comodo dividerle per argomento.
CIBO E BENESSERE
Iniziamo dalla cosa più ovvia e che ci viene chiesta ogni due giorni. Come va il cosiddetto “cagotto”? Avete già la dissenteria? E altre forme meno eleganti di descrivere lo sfortunato avvenimento.
Naturalmente l’argomento cibo è molto sensibile perché una brutta dissenteria potrebbe tranquillamente mettere fine al viaggio, soprattutto considerando che io (Paolo) non ho lo stomachino più forte del mondo, ecco. Chiunque sia stato in India non fa che raccontare quanto male sia stato e come sia impossibile evitarlo.
Dopo quasi due settimane possiamo annunciare di non aver avuto alcun tipo di problema e sebbene potrebbe essere mera fortuna, in realtà basta prendere dei semplici provvedimenti che dovrebbero abbassare di molto la probabilità di accadimento. Nel nostro caso abbiamo pochi ma semplici regole. Poi non vogliamo dire che se le regole vengono violate sicuramente succede qualcosa, è questione di probabilità e sicuramente dipende da persona a persona. Comunque:
- Niente street food! Lo adoriamo ed è sempre stata una delle nostre attività preferite in viaggio ma qui ci siamo imposti questo fioretto. Non importa quanto pulito sembri il carrettino (e non lo sembra mai!) o quanto cotto sembri il cibo, niente street food, punto.
- Niente cose crude! Potrebbero essere state lavate con acqua contaminata. Questo non vale solo per l’insalata ma banalmente anche per l’hamburger che contiene pomodoro e altre cose non cotte. Quindi o si rimuovono o meglio ancora non si prende.
- Niente acqua che non sia dalla bottiglia! E controllare sempre che le bottiglie siano sigillate quando comprate in markettini piccoli, ad esempio. A seguire, niente ghiaccio e non lavarsi i denti con l’acqua del rubinetto ma usare ancora acqua di bottiglia, per quanto sia una rottura.
- Scegliere posti dove mangiare che appaiano decenti! In India potenzialmente si può mangiare con veramente pochi spicci ma meglio spendere un pelo di più ed evitare il peggio. In ogni caso quando proprio esageriamo con il cibo spendiamo 6 euro a testa!
- Prendere dei fermenti lattici prima e durante il viaggio. Abbiamo iniziato in Uzbekistan a prenderli e li stiamo ancora prendendo, male non fanno.
Saranno cose banali ma fino ad ora è andato tutto alla grande, coincidenze? Forse.
POSTI DOVE DORMIRE
Come dico spesso Yuri mi costringe a condizioni di igiene perlomeno decenti, cosa che in India è diventata ancora più critica. Anche qui a voler risparmiare si trovano dei dormitori a prezzi veramente stracciati, pochi euro a notte, ma veramente non si sa in che condizioni si dorme. Noi che siamo una coppietta preferiamo avere la camera privata senza particolari preferenze per il bagno, anche condiviso non è un grosso problema purché sia pulito. Inoltre abbiamo la nostra età e non siamo più (ahimè) backpackers 25enni che possono dormire anche sotto i ponti!
Detto questo, il nostro mezzo è come sempre Booking che abbiamo utilizzato ormai centinaia di volte, abbiamo quindi imparato a leggere tra le righe e capire com’è la situazione reale della struttura. In India però siamo messi a dura prova.
Stiamo trovando delle difficoltà mai trovate prima: spesso ci sono recensioni palesemente false. Il luogo con 9.5 e 300 commenti tutti di americani che sembrano scritti con chatgpt può destare qualche sospetto. Qui abbiamo speso il maggior tempo tra tutte le altre nazioni nella scelta della stanza, perché a leggere tutti i commenti si trova sempre qualcosa che fa sollevare il sopracciglio. Yuri in particolare è diventato il master di Booking, altro che genius!
Qui la scelta migliore in generale si è rivelata essere la guest house. Stare in casa con una famiglia che inoltre si mette a disposizione per cucinare pietanze del luogo, è un’esperienza veramente carina e permette di godere del cibo veramente fatto in casa senza troppi rischi di rimanerci secchi! Una volta addirittura l’host era un insegnante di yoga e ci ha inserito in una lezione che teneva nella palestra parte della casa. Quindi guest house top!
Altre volte abbiamo beccato posti medi e solo una volta abbiamo beccato un posto meno decente, nonostante avesse tipo 8.5. I sensi igienici di ragno di Yuri sapevano che c’era qualcosa che non andava ma alla fine non c’era nessuna alternativa palesemente migliore e quindi eccoci qua, sapone per piatti al posto del sapone delle mani, lenzuola macchiate, condizionatore infilato nel buco del muro senza però coprire gli spazi che lasciava sull’esterno, pappagallo nella hall che faceva casino di notte e svegliava tutti, topolino nella reception ecc ecc. Niente di mortale per carità ma non il top.
Di conseguenza di stanze stiamo spendendo tra i 10 e i 20 euro a notte per stanza, che è la cifra media più alta di tutto il viaggio. Vediamo un po’ a Mumbai che succede!
I TRASPORTI
Per ora l’India si è dimostrata molto facile da viaggiare. Come dicevo, tra le città ci sono bus e treni prenotabili comodamente con una app anche con poco preavviso. I treni ad esempio hanno varie classi e ce n’è per tutti i gusti, dal carro merci dove la gente sta appesa fuori la porta ai sedili come i nostri italiani. L’interno delle città invece brulica di tuktuk, per chi non lo sapesse in sostanza sono degli apetti adibiti a trasporto passeggeri. Ce ne sono migliaia e migliaia, inoltre c’è anche Uber se non si ha voglia di stare a spiegare il punto di destinazione. Anche i tuktuk sono su Uber, naturalmente. Ci sono addirittura le moto su Uber ma non siamo stati a sperimentare!
Quando non si usa Uber bisogna contrattare molto ma stiamo comunque parlando di 70 centesimi ogni viaggio o cose così, quindi spostarsi è veramente economico.
La vita del pilota di tutkuk deve essere assurda. Ce ne sono veramente migliaia ma tutti sembrano conoscersi e fanno gli stesso prezzi ai turisti. Credo esistano mafie del tuktuk, una volta abbiamo visto una persona passare e con tutta la tranquillità del mondo piantare un cacciavite in un mezzo parcheggiato con a bordo il pilota per poi allontanarsi con calma. Ci siamo guardati e ha fatto una faccia tipo “ e vabe”!
Poteva capitare che avessero dei problemi tecnici e che chiedessero a un altro tuktuk di prendere i passeggeri. Una volta abbiamo aiutato il pilota a cambiare una gomma esplosa!
In generale le loro abilità di guida sono impressionanti. Non abbiamo mai assistito a una minima collisione nonostante le strade siano un intreccio scomposto di mezzi di varia natura, dalle macchine ai carretti con l’asino. Più volte abbiamo pensato che avremmo fatto fuori il motociclista che stava sopraggiungendo ma alla fine quei due millimetri hanno sempre fatto la differenza. Altro che fast and furious!
L’INDIA CHE ABBIAMO VISTO FINO AD ORA
Ora ho bisogno di una sezione a caso per parlare di tutto il resto. Dell’India come l’abbiamo vissuta in questi giorni. Non so bene cosa ci aspettassimo ma in realtà l’impatto è stato molto meno tragico del previsto. Sarà che ormai qualche posto del mondo l’abbiamo visto e che quindi ci stupiamo meno ma non abbiamo avuto questo grande impatto culturale di cui tanto si sente parlare. Posso immaginare che chi non sia mai uscito dall’Europa magari potrebbe rimanere abbastanza colpito, quello sì. Ma la situazione non è così peggiore di tanti altri posti. Certo, è in generale un posto sporco con immondizia un po’ ovunque, odori forti si possono sentire a bordo strada, animali di grossa taglia vagano a caso ma non ci ha mai dato l’impressione di essere completamente fuori controllo. Confusionario sì, terribilmente, ma c’è un qualche tipo di ordine sottostante che permette la convivenza di tutto e tutti senza creare particolari conflitti.
E’ anche vero che se ne vedono di tutti i colori. Prima ho detto che muoversi è abbastanza facile, in realtà non è esattamente vero. Mettere piede in strada in India è un’esperienza tutta particolare. Innanzitutto il rumore. Non credo di aver mai sentito tanto rumore in vita mia e per così a lungo. Tutti suonano, tanto, tantissimo. In teoria lo fanno per segnalare la loro presenza ma in pratica suonano e basta. Non un tocchetto al clacson e via, lunghe pressate di molti secondi, sempre, di seguito. E’ una cacofonia assordante che non lascia scampo al silenzio, il quale ormai è solo un ricordo. Oltre a questo tutti urlano, venditori che vogliono darti qualcosa, mendicanti, piloti di tuktuk che vogliono portarti da qualche parte. Anche le stanze in generale sono molto rumorose, anche di notte. Se c’è una finestra che dà sulla strada è finita. Il clacson viene abusato anche di notte, nessuno si preoccupa di abbassare la voce. Ci sono tantissimi cani randagi che la notte non fanno altro che latrare, a volte dormire è veramente un problema. Una notte in particolare ci siamo visti costretti a chiamare l’host alle tre del mattino perché un cane stava latrando da 2 ore filate senza smettere un minuto. E’ uscito e lo ha zittito, spero non l’abbia fatto fuori! A volte abbiamo trovato ostelli con uccelli nell’atrio, e gli uccelli fanno casino appena sorge il sole, non ottimo se si vuole riposare.
Già, riposare. In India sembra impossibile riposare. Il solo gesto di camminare per strada è un forte stress. Le regole stradali sembrano non esistere e in effetti spesso non esistono cartelli che segnalino gli stop o i sensi di marcia. Tutti cercano di passare e nessuno è disposto a cedere il passo. In più le strade spesso possono essere strette o essere invase da animali ma questo non è assolutamente un motivo per rallentare. Tra parentesi per strada si possono trovare le classiche mucche ma anche cavalli, asini, capre e come già detto tantissimo cani. Questo fa sì che bisogna stare attenti a evitare i tanti escrementi in giro, ma togliere lo sguardo dalla strada può essere fatale! Insomma alla pari di tutti gli altri bisogna lottare per il proprio spazio. Unendo questo al rumore assordante continuo, camminare è veramente un problema. E’ proprio un luogo dove bisogna guardare a destra e a sinistra quando si attraversa una strada a senso unico! Non credo di riuscire a rendere lo stress che questa cosa ci sta dando, e non veniamo certo da stati pieni di automobilisti integerrimi!
Poi ovviamente c’è la povertà. Molta. I mendicanti sono molti, spesso sono bambini, che tristezza. Molte persone hanno mutilazioni o deformità o si muovono in maniera strana, a volte come animali. Qua e là ci sono delle piccole tendopoli formate da una manciata di tende, anche davanti ai luoghi turistici. Molte persone probabilmente dormono dove hanno il loro piccolo negozio. Ogni metro quadrato è coperto da un negozio, non esiste un pezzo di muro libero, nemmeno per appendere un cartello. Visitare questi posti fa rendere conto di quanto siamo fortunati. E’ la solita banalità che si dice sempre, ma è troppo vera. Bisogna sempre ricordarsi che noi siamo l’1% dell’1% e che solo per pura fortuna siamo nati dove siamo nati. Non abbiamo meriti particolari, se non questo. Anche quando cercano palesemente di fregarti vendendoti qualcosa o proponendoti il viaggio in tuktuk al prezzo doppio del normale, in realtà per noi sono spiccioli e a volte quasi ci dimentichiamo di questo quando iniziamo a contrattare, perché in India si deve sempre contrattare, anche nei negozi più grandi. Stiamo contrattando quello che per loro è un pasto in più ma per noi è il nulla, perché lo stiamo facendo? Però non è nemmeno giusto farsi “fregare” sempre!
Non so bene come concludere questo tema. Almeno la consapevolezza di questa condizione è molto importante averla. Inoltre sto facendo tutto questo pippone ma siamo stati qui solo per una manciata di giorni, se non è una cosa borghese questa non so cosa possa esserlo! Alla fine dei giochi per quanto possiamo fare i viaggiatori barboni per noi è solo un gioco mentre loro devono tornare alla loro vita il giorno dopo e tutti gli altri giorni, sempre.
Ma come sono gli indiani? In generale abbiamo trovato tanta gentilezza e volontà di aiutare. Abbiamo avuto molte occasioni di parlare con le persone, molti parlano inglese e questo aiuta! E’ facile farlo soprattutto nelle guest house e anche durante i free walking tour, che adoriamo perché possiamo fare discorsi interessanti con persone del luogo che hanno interesse a condividere con i turisti. Poi in realtà molte persone ci rivolgono la parola seppur non parlando inglese, magari solo per chiederci il nome e da dove veniamo e naturalmente per fare un selfie insieme, i capelli ricci di Yuri in particolare sono apprezzatissimi! Poi chiaro, anche qui dipende come la si prende. In quanto turisti palesemente occidentali, “con questa bella pelle bianca e gli occhiali da sole come gli attori” come ci hanno detto una volta, attiriamo molto l’attenzione, tutti lanciano uno sguardo incuriosito o si fermano e ci indicano. Immagino che qualcuno possa esserne infastidito ma tutto sommato fa parte del gioco! Yuri attira attenzione molto più di me ma non è un’attenzione molesta, bisogna solo farci l’abitudine! Comunque abbiamo incontrato varie viaggiatrici solitarie e non abbiamo mai sentito di problematiche legate all’essere donna e al viaggiare da sole.
Un’altra cosa interessante ci è stata raccontata da alcune delle guide riguardo il matrimonio in India. A quanto pare la pratica dei matrimoni combinati dai genitori è la regola per la maggior parte della popolazione. Ci si rivolge ad agenzie che fanno questo lavoro insieme ai genitori che organizzano tutto, con i diretti interessati semplici pedine nelle loro mani! Un ragazzo in particolare ci ha raccontato di aver incontrato di persona la futura moglie solo una volta, 4 mesi prima del matrimonio, naturalmente con le famiglie presenti! Hanno poi messaggiato fino al matrimonio dove si sono incontrati per la seconda volta. Alle nostre domande ci ha spiegato che per lui è una cosa perfettamente naturale e che è ovvio che le cose vadano così, e che tanti matrimoni d’amore finiscono in divorzio quindi in realtà è la stessa cosa. Tra l’altro la moglie va a vivere dal marito con tutta la sua famiglia e ci ha raccontato che questo è un bene perché se per caso litigano ci sono i genitori che li fanno ragionare, se fossero soli chi li farebbe ragionare e fare pace? Non fa una piega in effetti! Quando gli abbiamo chiesto se alle scuole superiori non ci fossero “scappatelle” lui ci ha spiegato che sarebbe una grave offesa contro i genitori e quindi tendono a non farlo. Ora, che sia vero o no, in generale hanno una fortissima pressione sociale in questo senso, quindi non fatico a credere che per molti sia così. Se poi si aggiunge la pressione sociale a sposarsi, ecco il risultato! Ma d’altronde anche le loro divinità hanno la moglie, come potrebbero loro non averla?
Come concludere questa prima parte? Se dovessi dare un aggettivo per descrivere l’India, sarebbe “piena”. Ci sono tante cose, persone, rumori, situazioni, ogni metro quadrato è pregno di tante di queste cose tutte insieme. Non è uno di quei posti che permette di pensare perché in ogni momento c’è già qualcosa che sta accadendo tutto intorno. Ci sono monumenti stupendi di fronte alle peggiori condizioni di povertà e rovina. E’ difficile mettere in linea nel nostro cervello questi enormi contrasti. Non credo che ci riusciremo in questo poco tempo che passiamo qui.
Questa prima parte di India è andata! Mentre scrivo siamo in viaggio verso Mumbai dove staremo qualche giorno. Mumbai è la città con la più alta densità di popolazione, vedremo se tutte le nostre impressioni sono confermate o andranno ritrattate, in meglio o in peggio.
Alla prossima meta!
Paolo sei bravissimo con il tuo resoconto mi hai portato sul posto mi sembra di essere in viaggio con voi grazie un abbraccio forte 😘
RispondiEliminaCome al solito un bellissimo resoconto
RispondiEliminaBravo!R
E i fornitori?
RispondiEliminaLoro li lasciamo a colleghi di nostra conoscenza
EliminaPiena..mente l'india ...grande racconto..la lettura insieme alle foto/video danno l'insieme..sono stata catapultata lì.. dove pieno è "Tutto" 👏👣
RispondiEliminaErina
EliminaQuesto non l'ho commentato? Con tutti sti anonimi non mi ricordo...cmq si, lettura accattivante ed evocativa!
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