Giorno 1-5: da Sofia a Istanbul via terra
Eccoci qui finalmente! Il primo post del blog in viaggio. Di questa parte me ne occuperò soprattutto io (Paolo). Non ho ancora deciso quanto scrivere e con quale ritmo, suppongo dipenderà dal momento specifico! Come anticipato non sono assolutamente uno scrittore ma spero ce qualcuno possa apprezzare e magari essere ispirato da queste parole scritte “come mangio”, come si suol dire.
Dunque, iniziamo. La data predestinata alla partenza è il 15 Luglio, senza un particolare significato. Avendo un budget limitato la parola d’ordine è risparmio, quindi il primo volo per Istanbul è stato sostituito da un volo per Sofia con autobus notturno per Istanbul. Quindi potremmo chiamare Sofia tappa zero (in onore, alcuni ricorderanno, del vecchio Gigi Di Maio).
La prima giornata è stata subito un po’ stressante in quanto l’aereo ha avuto 2 ore di ritardo e siamo arrivati in stanza alle 3 del mattino, non esattamente comodo. Abbiamo dormito quanto potuto e per tutta la giornata successiva abbiamo affrontato una bollente Sofia con tutti gli zaini in spalla. Fortunatamente il centro storico è abbastanza piccolo ma i nostri 20000 passi ce li siamo fatti subito. Era una Domenica quindi l’atmosfera era molto tranquilla, siamo entrati a vedere le varie chiese (particolarità di Sofia è essere l’incontro di varie culture, è quindi possibile trovare sinagoghe, moschee, chiese cattoliche e ortodosse a pochi metri di distanza). Senza dubbio va menzionata la famosa cattedrale ortodossa di Aleksandr Nevskij all’interno della quale era presente un energumeno il quale unico ruolo era quello di chiedere soldi a chiunque tirasse fuori il telefono per fare qualche foto.
Nonostante il caldo potente la giornata scorre tranquilla. Avere tempo libero ci ha permesso di indugiare spesso nei molti parchi, quante volte ci capita nella vita normale di avere la possibilità di farlo? Personalmente era tanto tempo che non lo facevo, è una di quelle piccole cose belle che andrebbero fatte più spesso ma vai a infilarle nella routine settimanale.
Ciondoliamo in giro fino alla sera, alle 12 prendiamo l’autobus per Istanbul.
Se qualcuno fosse interessato ai dettagli, era un Flixbus pagato circa 20 euro che in 9 ore ci ha portato a Istanbul. Durante la notte non è facilissimo avere un sonno continuo perché fa diverse fermate tra cui quella al confine con la Turchia, con il nostro passaporto europeo naturalmente non abbiamo nessun problema anche se bisogna scendere per recuperare i bagagli e farli passare agli scanner, tutto molto piacevole alle 5 del mattino.
Eccoci quindi alla vera prima tappa, Istanbul! La stazione di arrivo non è vicina al centro ma i trasporti della capitale turca, specialmente tram e metro, sono ottimi, e questa è stata un po’ la prima sorpresa. Ci aspettavamo di trovare qualcosa di meno moderno ma la verità è che da questo punto di vista Istanbul è meglio di moltissime altre capitali europee.
Un’oretta di viaggio ci porta al nostro ostello in centro. Perché gli ostelli? Yuri non ti manda a quel paese? Perché non andate negli hotel 5 stelle? Secondo me gli ostelli sono una parte fondamentale del viaggio. Oltre a costare poco (e in questo caso nemmeno tanto, abbiamo pagato circa 27€ a notte ma Yuri mi costringe ad avere degli standard igienici minimi da rispettare!), la cosa fondamentale è la possibilità di incontrare altri viaggiatori o in generale persone con storie interessanti. Non siamo stati delusi. La prima testimonianza di viaggio è quella di una ragazza curdo-iraniana che ha lasciato l’Iran molti anni fa per lavorare per le Nazioni Unite vivendo in mezzo mondo e finendo in Turchia (non il posto più accogliente per lei) per motivi che non ha voluto condividere. Non il genere di incontri che si fanno alle macchinette del caffè in ufficio, diciamo. Speriamo di trovare molte testimonianze come questa!
Tornando a Istanbul, siamo rimasti circa 3 giorni in totale. In questo momento teniamo fede al nostro nome e siamo ancora un po’ compulsivi, abbiamo girato tutti i giorni senza fermarci come se fossero delle ordinarie brevi ferie. Suppongo che ci vorrà ancora un po’ di tempo ad abituarci all’idea che non sappiamo quando torneremo indietro, in ogni caso la parola d’ordine per noi è fare quello che ci sentiamo ed in questo momento ci saremmo annoiati a restare ancora dopo aver girato in lungo e in largo.
Istanbul è divisa in due parti dallo stretto del Bosforo, quella europea e quella asiatica. La maggior parte dei punti di interesse sono nella parte europea ed è lì che ci siamo concentrati per la maggior parte del tempo. Giusto per citarne alcuni, iniziando dalle moschee: la famosa moschea di Santa Sofia, la moschea Blu e la moschea Yeni Cami. Le moschee in generale hanno tutte una struttura molto simile quindi una volta visitate queste tre, le più grandi, per le altre forse non vale molto la pena. L’entrata è libera, eccetto nei momenti di preghiera dove l’ingresso ai non fedeli è vietato.
Un altro edificio che vale la pena visitare è la Basilica Cisterna, antica struttura sotterranea usata come serbatoio di acqua e resa nota ai più dopo essere stata l’ambientazione delle scene finali del film “Inferno”.
Altra tappa must è il Grand Bazar, un’area completamente dedicata ai mercati locali dove ci si potrebbe tranquillamente perdere. La contrattazione qui è d’obbligo anche se naturalmente noi non possiamo comprare nulla per non far esplodere gli zaini dopo due settimane.
Se siete interessati ai palazzi, ai tesori e alle armi antiche, il palazzo del sultano Topkaki fa al caso vostro. Tutte queste cose che ho descritto sono tutte nella parte sud della città, quindi raggiungibili tutte a piedi.
Riguardo la parte nord, quella dove poi avevamo l’ostello, i punti di interesse sono la torre di Galata, che francamente è abbastanza deludente nonostante la sua presenza in tutti i blog di viaggio, e la piazza Taksim, che segna il cuore dell’area più moderna della città.
La nostra ultima tappa è stata il quartiere Kadikoy nella parte asiatica, dove abbiamo passato l’ultimo pomeriggio a rilassarci prima di un altro autobus notturno (temo che ce ne saranno tanti tanti altri) che in 10 ore ci porterà alla città costiera di Kusadasi.
Quindi che dire, per concludere questo primo sproloquio? Per ora siamo stati colpiti favorevolmente. La città si mostra assolutamente multiculturale e il fattore islamico è praticamente una minoranza. I prezzi in questo momento storico sono molto bassi, è possibile fare un pasto completo anche a meno di 10€ a testa e se si opta per lo street food allora pochi euro sono sufficienti. Ora ci dirigeremo verso aree abbastanza turistiche quindi staremo a vedere come la situazione cambia.
Della serie “incontri strani”, in attesa dell’autobus questo ragazzo egiziano inizia a raccontarci di come tra pochi mesi affronterà da solo il viaggio in macchina da Abu Dhabi all’Olanda per poi andare non sa nemmeno lui bene dove. Che altro fare se non augurargli buon viaggio?
Per oggi direi di aver scritto abbastanza, altrimenti anche quei due che per caso iniziano a leggere giustamente bloccano il sito! Spero che questa prima puntata possa essere piaciuta, se già non lo fate date un’occhiata al nostro profilo instagram https://www.instagram.com/compulsivebackpackers/ dove pubblichiamo foto quotidianamente.
Al prossimo papiro!
Che meraviglia 😍😍😍😍Grandissimi ragazzi! Troppa stima. Vi leggo con piacere e sono super interessata a sentire le vostre storie da entrambi i punti di vista!! (Ho riso tanto al "Yuri impone certi standard igienici!😂).
RispondiEliminaConcordo con la scelta degli ostelli, cambiano radicalmente l'esperienza! Divertitevi e aspetto nuovi post❤️
Le storie delle persone che si incontrano sono una delle cose più belle di un viaggio❤️
RispondiEliminaIn bocca al lupo per le prossime tappe!
I post di questo blog diventeranno un appuntamento imperdibile.
RispondiEliminaGrazie per questo primo report super interessante: sicuramente incontrerete tante altre belle persone con cui scambiare esperienze ed emozionanti pezzi di vita.
Non vedo l'ora che arrivi il prossimo post!
Vi voglio bene.
P. S. Pa scrivi meglio di quanto tu pensi!
P. P. S. Bacino forte a Yu, love you sister
Daje !
RispondiEliminaDaje Daje !
EliminaGrazie a tutti 🥰🥰🥰 faremo del nostro meglio per rendere i post interessanti!
RispondiEliminabravissimi il mondo è vostro. buona continuazione. pensando che hai scritto tutto con il telefonino è già questa un'impresa
RispondiEliminaAffascinante! Grazie di portarci nel vostro taschino, da cui poter sbirciare ciò di cui farete continua esperienza ☺️ tanta, ma tanta tanta, buona fortuna! 🍀
RispondiEliminaGrazieeeee
EliminaComplimenti e grazie mille per condividere la vostra esperienza e fare scoprire le varie bellezze dei vari luoghi da voi calpestati. Tanta fortuna e buon divertimento 😘
RispondiEliminaATALARICO - Buona la prima! Condivisibile l'idea di privilegiare la parte antropologica e tenere a bada quella meramente turistica. Però poi occorre coerenza: avete parlato di due incontri molto interessanti, quello con il ragazzo egiziano che punta all'Olanda e l'altro con la ragazza curdo iraniana...ma le foto non si sono viste....Documentare Documentare please....
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